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L’eclettica fondatrice e interior designer di Canudis, Gloria Colazzo, si è recentemente unita alla vivace trasmissione della web radio “Radio Night Sud“- Pick-Up City, condotta dalla brillante presentatrice Matilde De Razza. Questo coinvolgente format offre uno spazio durante il pomeriggio per intervistare personalità dal panorama salentino che si distinguono per la loro creatività e energia uniche.
Matilde de Razza (MDR): Guardando il tuo profilo Instagram, spicca tra tutti il colore. Che cosa rappresenta per te?
Gloria Colazzo (GC): Per me, il colore è fondamentale. Rende uno spazio magico, grazie all’effetto dell’illuminazione ideale. Questo è quello che cerco di fare sia nelle abitazioni che negli spazi commerciali dove è richiesta maggiormente la componente scenografica.
MDR: I clienti si affidano totalmente a te? Come avviene il processo creativo dal progetto all’esecuzione?
GC: Assolutamente sì. All’inizio, i clienti possono essere intimiditi dal processo decisionale legato ai colori, ma una volta che si affidano a me, mi concedono carta bianca. Questa fiducia mi permette di esplorare le infinite possibilità e realizzare progetti creativi e sorprendenti.
MDR: Qual è la discriminante che ti consiglia il colore?
GC: Il mio approccio si basa sull’ascolto attento delle esigenze del cliente e delle sensazioni che mi trasmette lo spazio. C’è una componente psicologica importante nel mio lavoro, che richiede una sensibilità particolare per interpretare e tradurre le emozioni attraverso il colore.
MDR: Gli appartamenti Canudis hanno permesso di conoscerti durante quello che è stato il DESIGN XMAS MARKET?
GC: Certamente, il DESIGN XMAS MARKET è stata un’occasione straordinaria per presentare agli interessati gli appartamenti Canudis. È stato il palcoscenico perfetto per illustrare come il nostro progetto sia una fusione unica di design e colore.
MDR: Ci dici meglio cosa sono gli appartamenti di Canudis?
GC: Gli appartamenti Canudis sono molto più di semplici residenze temporanee; sono spazi dedicati alla creatività e alla sperimentazione. Offrono agli ospiti l’opportunità di immergersi in un ambiente stimolante e unico, ideale per esprimere la propria visione creativa.
MDR: Chi sono i clienti Canudis?
GC: I nostri ospiti sono solitamente persone che apprezzano l’attenzione ai dettagli e che cercano esperienze uniche e coinvolgenti. Abbiamo accolto una vasta gamma di ospiti, dai giovani creativi ai viaggiatori internazionali, tutti desiderosi di vivere un’esperienza indimenticabile.
MDR: Si nasce creativi o si diventa?
GC: Personalmente credo che la creatività sia un mix di talento innato e di esperienze che ci modellano nel corso della vita. È qualcosa che possiamo coltivare e sviluppare nel tempo, ma c’è sempre una componente naturale che ci guida.
MDR: Quanti no bisogna ricevere prima che quella sia la strada giusta?
GC: Penso che la determinazione e la chiarezza di intenti siano fondamentali per perseguire il proprio cammino. Anche se incontriamo ostacoli lungo la strada, è importante rimanere fedeli alla nostra visione e trovare il modo di superare ogni sfida che incontriamo lungo il percorso.
MDR: La famiglia Colazzo è creativa? Hai ereditato l’arte o hai rotto gli schemi?
GC: Sì, la creatività è sempre stata parte integrante della mia famiglia. Mia madre mi ha trasmesso la passione per il colore e l’arte, mentre mio padre mi ha insegnato l’intraprendenza e la determinazione a seguire i miei sogni. La mia infanzia è stata permeata da colori e pennelli, un’eredità che mi ha ispirato e mi ha spinto a seguire la mia strada nel mondo del design.
MDR: Chi è la tua musa ispiratrice?
GC: Ne ho diverse. Nel campo dell’architettura il mio riferimento è Luis Barragán, un maestro nell’uso del colore. Le sue architetture dimostrano come il colore e la luce siano elementi fondamentali che possono trasformare completamente uno spazio.
MDR: Per abitazioni senza luce cosa consigli?
GC: Consiglio di non limitarsi al solo bianco. Anche se un ambiente ha una scarsa illuminazione, il colore, se utilizzato e illuminato nel modo corretto, può essere più efficace del semplice bianco. Ad esempio, negli appartamenti Canudis, non tutti hanno finestre, ma grazie all’uso sapiente del colore, questo dettaglio passa inosservato. I muri bianchi non trasmettono alcuna sensazione di trasformazione dell’ambiente. Lo stesso vale per i soffitti bianchi, che vedo come un’opportunità persa di esprimere la personalità e la vitalità di uno spazio. Nessuno, infatti, uscirebbe di casa per un evento importante senza curare l’aspetto dei propri capelli.
MDR: Cosa ti hanno regalato al primo compleanno? I pennelli?
GC: Non ricordo esattamente, ma un regalo significativo che ho ricevuto in un momento importante della mia vita è stata una reflex. La fotografia è una delle mie passioni; la mia tesi di laurea ha proprio come tema la fotografia e l’arte di catturare un’immagine attraverso l’obiettivo.
MDR: Se avessi l’opportunità di rivoluzionare qualcosa, cosa cambieresti?
GC: Se potessi, vorrei rivoluzionare la mentalità delle persone nel Salento. Troppo spesso siamo abituati a guardare le cose con gli stessi occhi, senza mai metterci in discussione o cercare nuove prospettive. Quando sono tornata nel Salento, ho notato una mancanza di quella stessa luce innovativa che avevo trovato altrove. La tradizione rischia di soffocare la voglia di innovazione. Dobbiamo essere aperti a nuove idee e trasformare la cultura locale unendo tradizione e visione futuristica.
MDR: Quali sono i tuoi progetti futuri?
GC: Canudis sarà sicuramente ancora oggetto di ristrutturazioni per creare nuovi spazi e replicare il modello in altre location. In questo contesto, la flessibilità e la capacità di adattamento saranno fondamentali.
MDR: Raccontaci, in questa intervista a Gloria Colazzo, dell’uso del colore negli appartamenti.
GC: Gli appartamenti sono un vero dialogo di colori, con camere che si susseguono armoniosamente, creando uno spazio unico e vibrante. Le tonalità forti sono sapientemente bilanciate da colori più tenui. Non c’è una tecnica definita; progettare uno spazio è come lavorare con una modella per una stilista, dove molti fattori possono essere valutati solo sul posto.
MDR: Che musica ascolti?
GC: La musica è sempre presente nella mia vita, come sottofondo costante. Per me, il silenzio può essere assordante. Ascolto una vasta gamma di generi musicali e scelgo la mia playlist in base al progetto e al mio stato d’animo, per immergermi completamente nell’atmosfera.
MDR: Il tuo progetto del cuore?
GC: Oltre Canudis, tutti i miei progetti hanno una magia. Il cliente spesso mi chiama anche solo per tinteggiare e da lì quando instauro una sintonia e alchimia con imprese e persone creo un team e il cliente preso dal cambiamento spesso finiamo per rifare tutto. Questo è avvenuto per un ristorante a Copertino o San Pietro in Bevagna.
MDR: Quali sono i margini di errore?
GC: Oggi con il digitale è complicato fare errori e ricevere sorprese. Il digitale ci permette di guardare già gli spazi. Io faccio solo render, ma la foto non ha l’energia. Spesso gli arredi sono fatti su misura e tutto il mio lavoro ha una minima parte di errore ma l’arredamento come i muri sono progettati su misura.
MDR: Il fai da te non ripaga mai?
GC: Se c’è un progetto dietro ogni spazio riesce. C’è un filo conduttore ed è impossibile avere sorprese, altrimenti il cliente diventa frustrato e il tempo e i soldi vengono sperperati. Affidatevi ai professionisti per trasformare i vostri spazi.
MDR: Fatti un’ultima domanda in questa intervista a Gloria Colazzo?
GC: Can I do this? Vi lascio con questa domanda provocatoria. Alla prossima!
MDR: Alla prossima intervista Gloria Colazzo!